giovedì 3 dicembre 2015

STORIA DELLA FOTOGRAFIA

Spesso quando ci troviamo di fronte a eventi storici lontani nel tempo facciamo fatica a pensare il
vero valore che questi fenomeni recano.Le prime immagini cinematografiche ne sono un esempio.
Lo stupore con cui queste vennero accolte dagli spettatori ci fa sorridere proprio se pensiamo alla
loro banalità. Ma occorre fare uno sforzo e tentare di osservare queste immagini con l’occhio del
tempo che le ha osservate. Dietro ad ognuna di esse c’è un osservatore che ne fruisce a seconda di
quella che è la cultura visiva dell’epoca. Solo così potremmo davvero comprenderne il loro valore
e il significato più profondo di una scoperta come fu quella del cinema e prima ancora quella della
fotografia. All'inizio c'erano solo degli strumenti che proiettavano immagini ma non riuscivano a riprodurre la realtà in modo fedele come la fotografia o il cinema. Come ad esempio il "Teatro d'ombre" in uso in Cina circa 2000 anni fa, il teatro d’ombre viene utilizzato a Bali nel VI secolo come strumento di educazione della gioventù attraverso la trasmissione di mitologie classiche. Successivamente la storia cambia: nel 1826 Nicephore Niepce scatta la prima fotografia e riesce a riprodurre per la prima volta nella un’immagine fedele del mondo reale senza l’utilizzo della mano dell’uomo. Ma non è l'unico perchè anche Daguerre il 7 agosto 1839 rende pubblico il procedimento per fare il dagherrotipo ovvero la fotografia. Ma la fotografia non ha avuto un solo inventore. Tentativi simili a quelli di Niecpe e Daguerre venivano compiuti più o meno contemporaneamente e in località distanti da diversi sperimentatori. Il 25 gennaio 1839 William Henry Fox Talbot porta il suo modo di fare fotografia alla Royal Institution di Londra ma non viene preso molto in considerazione. Il 5 febbraio 1841 annuncia di aver perfezionato il procedimento con il nome di Calotipo che permette lo sviluppo dell'immagine latente.
Prima fotografia della storia

Dagherrotipo

Teatro d'ombre

Calotipo
La vera diffusione della fotografia, sarà la sostituzione del supporto, quando dalla lastra metallica di Daguerre e dalla carta sensibile di Talbot si passerà alle lastre di vetro. La nuova tecnica presentaerà ancora molti limiti, soprattutto per le difficoltà pratiche che comporta, ma i negativi su lastra realizzati con questo procedimento possono essere considerati gli antenati diretti delle pellicole fotografiche che utilizziamo oggi.

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